Ha accusato un malore durante l’interrogatorio in caserma Stevan Sajn, il 50enne di origine serba reo confesso del femminicidio avvenuto ieri a Capoterra.

L'uomo, da anni cardiopatico, è stato arrestato subito dopo aver ucciso a colpi di coltello la moglie 48enne Slobodanka Metusev. Davanti al pm Diana Lecca e all’avvocato difensore d’ufficio, mentre spiegava che cosa era accaduto, si è accasciato. L’interrogatorio è stato interrotto e l’uomo è stato trasferito al Policlinico "Casula" di Monserrato per gli accertamenti. Quindi, dalle 3.30 di questa mattina, è rinchiuso nel carcere di Uta.

Oggi sono previsti la nomina di un difensore di fiducia e l'interrogatorio di garanzia in carcere. Per domani pomeriggio, invece, si terrà l'autopsia sul corpo della vittima, che sarà eseguita dal medico legale Roberto Demontis al Policlinico di Monserrato. Gli esami dovranno accertare quale sia stata la coltellata fatale, anche se è probabile che la donna sia morta sul colpo.

Il 50enne serbo condivideva con Metusev una stanza nella casa di accoglienza straordinaria (Cas) per migranti. I due erano arrivati a Capoterra alla fine dell'estate, i vicini raccontano che erano piuttosto riservati ma litigavano spesso.

Avrebbero litigato anche ieri poco prima di mezzogiorno, per futili motivi. L’assassino, dopo il delitto, è stato trovato dagli agenti della polizia locale a Casa Melis, aperta per la commemorazione dei defunti. Era seduto su un gradino, in mano teneva ancora l’arma insanguinata. “L’ho uccisa, l’ho uccisa”, ha ripetuto di fronte agli inquirenti.

Sul posto i carabinieri della compagnia di Cagliari e della stazione di Capoterra, oltre al personale del 118.

(Unioneonline/D)

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