Fabio Orrù, 43 anni, cassiere in un supermercato di Muravera, corre per aiutare gli altri. Soprattutto chi ha bisogno di cure. Maratone, trail, gare urbane: qualsiasi distanza pur di far del bene. A marzo, assieme ad un non vedente, ha tagliato il traguardo della maratona di Roma per aiutare la ricerca contro il cancro. Lo scorso 5 novembre, sempre facendo da guida a un non vedente, ha corso la maratona di Assisi per l’Aido.

L’ultimo traguardo l’ha tagliato ieri, anche se in maniera simbolica: ha organizzato la “corri per donare”, una giornata per sensibilizzare tutti sull’importanza della donazione del sangue. In poche ore è riuscito a riempire il centro prelievi del San Marcellino di Muravera. Una iniziativa, quest’ultima, portata avanti assieme ad Andrea Porcu, talassemico che vive sulla sua pelle il dramma della carenza di sangue (Porcu era andato ad Assisi per fare il tifo per Orrù, da lì l’idea dell’atleta-cassiere).

E dire che Fabio Orrù, da giovanissimo promettente calciatore (fu un punto fermo delle squadre allenate da Angelo Padiglia, oggi allenatore del San Vito), sino a sei anni fa non aveva mai corso per strada. Poi l’opportunità di correre facendo da guida a una non vedente. «In quel momento – spiega Orrù – ho capito che ha un senso correre se lo faccio per gli altri, se posso essere utile».

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