Esterzili, una gradinata colorata in ricordo di Gianna Melis
Il murale firmato dagli artisti Agnes Zimmermann e Luca Cocco in memoria della sindaca, scomparsa nel 2018. Tante le persone presenti all’inaugurazione«Una giornata speciale», così l’ha definita il sindaco di Esterzili, Renato Melis, la mattinata di oggi che ha visto, nel centro storico esterzilese, l’inaugurazione del murale dedicato a Gianna Melis, la sindaca scomparsa in corso di mandato nel 2018, realizzato nella scalinata di via Cabriolu- Puddu, nel centro storico, dagli artisti Agnes Zimmermann e Luca Cocco. E una giornata speciale lo è stata davvero. Oltre alla famiglia, a tanti esterzilesi e agli amici di sempre, anche semplici conoscenti non hanno voluto mancare all’appuntamento per omaggiare Gianna. Tanti anche i sindaci ed ex sindaci, colleghi di tante battaglie, presenti. Ma anche l’assessore regionale all’ambiente, Marco Porcu, la senatrice Antonella Zedda e il parlamentare Salvatore Deidda hanno voluto esserci.
Tutti insieme riuniti, tra applausi e occhi lucidi, nel ricordo di una donna “piccola ma forte” che «ha vissuto il suo mandato da sindaca come una missione, pensando fino all’ultimo giorno al suo paese e alla sua gente», è il pensiero comune che soffia tra gli scorci del centro storico. «Abbiamo scelto questa scala a pochi passi dalla casa in cui Gianna è nata e ha mosso i suoi primi passi», ha proseguito il sindaco, «una scala che collega, con tanti gradini impegnativi, il basso all'alto e che vuole ricevere, con caparbietà, pazienza e leggerezza, chi dall'alto giudica, spesso senza poter sapere o comprendere una scelta. Non a caso un tappeto accogliente viene rappresentato sulle pedate in discesa».
Una salita per Renato Melis che «porta tante situazioni complesse e a volte costringe a desistere, ma è la "sfida" che in qualche modo ogni sindaco accetta con sé stesso. Questo è il senso rappresentato dalla vita che abbraccia la morte senza paura e con l'orgoglio di quello scialle identitario che fa da scudo e fa scivolare ogni situazione contraria, coronata da un volo di farfalle con i colori del tricolore che si trasformano in colombe e, come dopo un temporale, attraversano l’arcobaleno che conduce al sole e alla pace».
E poi le piantine grasse, tanto care a Gianna: «col fiore che riprende il colore del mantello e della ferula. La colorazione degli scalini in questo caso asseconda la colorazione della ferula e del vaso. Speriamo che Gianna possa sorridere anche per questo e che sia un motivo in più anche per gli abitanti del vicinato e gli stessi familiari, perché possano valorizzarne la casa, contribuendo a riqualificare questo scorcio di centro storico», ha concluso Melis. Tanti gli aneddoti e i ricordi che tutte quelle persone avrebbero potuto raccontare su Gianna Melis, perché chiunque era lì stamattina ha avuto la fortuna e l’onore di poter trascorrere un pezzo del proprio cammino insieme a lei. Ma prima della benedizione da parte di Don Claudio Razafindralongo e del taglio del nastro le ultime parole sono state della nipote Paola Zori: «per la nostra famiglia è importante la gratitudine, oltre alla vostra presenza è bello vedere l’emozione nei vostri sguardi che rispecchia ciò che Gianna era. Ogni sua azione era contraddistinta dal suo amore e questo è oggi tangibile in tutti voi. Grazie».