Elicottero contro il grattacielo a New York, il racconto di un ingegnere sardo
Nicola Spiga, originario di Monserrato, era per caso nella Grande Mela. Ecco la sua testimonianzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Erano le 19.15 in Italia, quando ieri un elicottero si è schiantato sul tetto di un edificio a Manhattan, al civico 787 della settima avenue, all'angolo con la 52esima strada.
Nell'impatto ha perso la vita il 58enne Tim McCormack, esperto pilota della East Clinton Fire District.
Ad assistere alla scena c'era tra gli altri anche Nicola Spiga, 27enne ingegnere navale di Monserrato, ma residente a Helsinki dove si è trasferito per lavoro da oltre un anno.
"Ho sentito un enorme fragore - racconta il giovane dipendente della compagnia finlandese Eniram - poi ho visto il fumo e tante persone che uscivano dai palazzi circostanti. C'era tanta confusione, ma sin da subito era chiaro che non si fosse trattato di un attacco terroristico, anche se qualcuno l'ha inevitabilmente pensato".
È stato un caso che il giovane architetto navale sardo, di ritorno da Miami, si trovasse in quella zona: "Ho realizzato solo dopo di essermi trovato per caso in una situazione pericolosa e che sarebbe potuta andare peggio. Sapendo della mia presenza a New York, amici e colleghi hanno cominciato a chiamare e mandarmi messaggi per accertarsi che stessi bene".
Momenti di apprensione che ha vissuto anche la madre, Serena Sollai, insegnante a Sestu. "Pensando che anch'io avrei potuto sapere del fatto dai media, mi ha chiamata per farmi sapere che stava bene. Mi ha detto: 'Mamma, c'è stato un brutto incidente, ma sono tutto intero'".