Sono stati dunque Joselito e Michael Marras a uccidere e gettare nella macchia mediterranea, alla mercé di volpi e cinghiali, i fratelli di origine calabrese Davide e Massimiliano Mirabello, spariti da Dolianova il 9 febbraio dello scorso anno. Erano stati trovati un mese dopo, a seguito della confessione di Joselito Marras che, dopo l'arresto, aveva cercato di scagionare il foglio.

Il pubblico ministero Gaetano Porcu aveva contestato l'omicidio volontario in concorso all'allevatore Joselito Marras (53 anni) e al figlio Michael (28), sospettati di aver ucciso entrambi per liti legate a questione di pascoli e inimicizie personali. A Stefano Mura, 43 anni di Dolianova, veniva contestato di aver consegnato ai carabinieri un coltello diverso da quello che avrebbe trovato il giorno del delitto nelle campagne del paese. È stato condannato a due anni.

L'autopsia aveva accertato che Davide Mirabello era morto sul colpo per una fucilata al viso, mentre il fratello Massimiliano aveva subito la frattura del cranio e potrebbe essere stato gettato tra la macchia mediterranea, dove poi entrambi sono stati ritrovati, quando ancora era vivo ma privo di conoscenza. Una volta arrestato, Joselito Marras aveva confessato agli inquirenti il duplice omicidio e ha fatto ritrovare i corpi, scagionando però il figlio: la Procura, invece, ha da sempre ritenuto che entrambi abbiano ucciso e dunque ha deciso di chiudere l'inchiesta contestando il duplice omicidio volontario in concorso.

Tra 60 gironi saranno depositate le motivazioni, poi i difensori dei due allevatori di Dolianova, gli avvocati Maria Grazia Monni, Patrizio Rovelli e Fabrizio Rubiu, potranno presentare ricorso in appello. Soddisfazione per la sentenza è stata espressa dall'avvocato Gianfranco Piscitelli, uno dei legali di paste civile assieme ai colleghi Salvatore Sorbili e Antonello Spada. Ad assistere Mura, invece, c'erano i legali Gianfranco Trulli e Doriana Perra.

Tensione e urla nei corridoi del Tribunale quando, dopo la lettura della sentenza, sono riecheggiate le urla di uno degli imputati. Per la difesa, infatti, Joselito Marras avrebbe ucciso per legittima difesa.

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