"Non abbiamo bisogno né di basi militari, né di scorie nucleari, né di fabbriche di bombe". Domenica sarà il tema del convegno mattutino a Laconi ma anche l'appello del manifesto della sedicesima marcia sarda della pace, che unirà ancora una volta Laconi e Gesturi, paesi natali di due uomini di pace, Sant'Ignazio e Fra Nicola. L'iniziativa è organizzata ancora una volta dalla Tavola sarda della pace, che ha presentato la marcia stamani a Cagliari con i suoi tre portavoce Paolo Pisu, Franco Uda e Antonello Murgia.

Alle 10 nel cineteatro di Laconi il dibattito dal tema "Non abbiamo bisogno né di basi militari, né di scorie nucleari, né di fabbriche di bombe. La Sardegna vuole scegliere il proprio futuro: lavoro dignitoso, rispetto dell'ambiente e accoglienza per i migranti, in un Mediterraneo di pace".

Poi dalle 16 in marcia da Nuragus verso Gesturi, dove il corteo pacifista arriverà intorno alle 17,30. Fra i camminatori della pace ci saranno di nuovo associazioni, movimenti, sindacati, ma tanta gente comune arrivata da tutta la Sardegna.

Un corteo che ribadirà di nuovo un secco "no" alla presenza delle basi militari ma anche delle fabbriche di bombe nella nostra isola. Ma si parlerà anche di scorie nucleari con la preoccupazione, ancora viva per i promotori della marcia, che la Sardegna possa essere individuata come deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
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