Omicidio Francesca Deidda, le amiche del call center decisive nell’inchiesta
Dal messaggio trabocchetto alla denuncia della scomparsa: hanno aiutato gli inquirenti a incastrare Igor SollaiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Pioveva ieri mattina a Cagliari e nel call center di via Venturi sembrava che anche il cielo piangesse Francesca Deidda, la telefonista di Elmas che ogni giorno lasciava la sua casa di San Sperate e veniva a lavorare come consulente finanziaria per la Call2Net. In prima pagina sul giornale la notizia che tutti si aspettavano da queste parti: il marito Igor Sollai ha confessato di averla uccisa, di aver nascosto il cadavere, di aver buttato in mare telefonino e martello. Da sei mesi l’autotrasportatore urlava di essere innocente: tutte bugie, smontate dagli inquirenti anche grazie alle colleghe del call center che hanno avuto un ruolo determinante nell’inchiesta giudiziaria.
Nessuno, davanti al taccuino, ha voluto commentare la svolta, la confessione. Non resta che rifarsi agli atti di indagine, dai quali emerge quel che è accaduto proprio nel call center di via Venturi. Dalle risposte strane all’idea di un trabocchetto: una collega ha scritto a Francesca, ma lo sai che anche Giulia si è licenziata. Risposta: davvero? Peccato che Francesca non potesse non sapere che nessuna collega si chiamava Giulia. Da qui la svolta.
I dettagli nell’articolo di Paolo Carta su L’Unione Sarda in edicola e nell’edizione digitale.