Dovrà restare rinchiuso nella Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza) di Capoterra, Luigi Chiatti. Noto alle cronache come "il Mostro di Foligno", è ancora socialmente pericoloso. Ha scontato la pena per gli omicidi di Simone Allegretti, 4 anni, e Lorenzo Paolucci, 13 anni, uccisi tra il '92 e il '93, ma il giudice di sorveglianza di Cagliari, Cristina Lampis, ha ribadito che il 51enne è ancora un pericolo. Ogni due anni la sua posizione sarà riesaminata.

Condannato a trent'anni per il duplice omicidio, Luigi Chiatti potrebbe restare a vita nella Rems, se gli psichiatri e gli esperti che lo esaminano periodicamente non stabiliranno che non esistono più rischi in caso di dimissioni. Su di lui pesano anche le dichiarazioni verbalizzate da una guardia carceraria, che aveva raccolto le sue confidenze poco dopo la cattura. «Scontata la mia pena - avrebbe detto - forse saranno vent'anni, studierò quello che ho scritto sul floppy-disk a proposito dell'omicidio di Simone. Così almeno questa volta ucciderò con più intelligenza».

Igiudici di secondo grado di Perugia riconobbero a Chiatti (difeso da Giudo Bacino e da Salvatore Casula) la seminfermità mentale e la pericolosità sociale. Così, scontata la pena, era stato trasferito nella Rems e dal 2015 in quella di Capoterra. (fr. pi.)

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