Oggi a Capoterra si è svolto il funerale di Luca Mameli, il 35enne ucciso la settimana scorsa al Poetto di Quartu Sant’Elena da una coltellata.

La cerimonia, nel pomeriggio, nella chiesa di San Francesco.

Ma già mezz’ora prima erano almeno un centinaio le persone presenti e l’ingresso dell’edificio è ricoperto da un tappeto di corone floreali.

Mameli, nella ricostruzione degli inquirenti, è stato colpito a morte dal fendente sferrato dal 21enne Alessio Desogus che, dopo il delitto, avrebbe bruciato i vestiti sporchi di sangue.

Tutta Capoterra si è voluta stringere intorno ai familiari nel dare l’ultimo saluto a Luca. Un’intera comunità guidata dal sindaco Beniamino Garau che ha riempito la chiesa di San Francesco. Con i familiari impietriti dal dolore davanti a quella bara bianca, il parroco don Gianni Locci ha annunciato, all’inizio della funzione, il fatto che l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi che avrebbe voluto presenziare era stato bloccato da ritardi aerei a Catania.  

Toccante l’uscita dalla chiesa: dopo un lunghissimo applauso dei presenti sul sagrato, una rappresentanza degli Sconvolts («Era un tifoso, uno di noi»), tenendo un lungo striscione con la scritta “Ciao Luca”, ha intonato il coro “Luca vive”.

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