«Suo marito è morto, entro un’ora sarà in camera mortuaria».

È iniziata così la mattinata di Paola Trogu, che ieri – intorno alle 11.30 – ha ricevuto la chiamata dal Brotzu, dove il coniuge era stato ricoverato  per una grave crisi respiratoria, a seguito di un raro tumore. Ma poco dopo l’arrivo in ospedale la scoperta: l’uomo era ancora vivo. A raccontare la storia lei stessa che, con i figli, ancora non riesce a realizzare quanto successo. «Mio marito aveva 70 anni. Dopo la notizia dal personale medico ho subito chiamato l’agenzia funebre, amici e parenti per comunicare il fatto. Giunta sul posto, dopo un’ora e mezza la salma non era ancora arrivata. In compenso però ho ricevuto un’altra chiamata dove mi dicevano che mio marito non era morto e che aveva ricominciato a respirare», spiega la donna.

«Una scena incredibile, in tanti anni di lavoro non avevamo mai visto nulla di simile», raccontano dall’agenzia, confermando quanto ricostruito dalla signora Trogu. «Siamo arrivati sul posto intorno alle 12.30 ma nessuno sapeva nulla: abbiamo chiesto a un’infermiera, ma invano. Poi è arrivata la telefonata». A seguire – per i presenti – momenti di stupore, paura, spaesamento «e la corsa verso il reparto dove abbiamo constatato che mio marito Oliviero anche se a fatica e con l’ausilio dell’ossigeno, respirava ancora. Era totalmente privo di coscienza, ma era ancora tra noi», continua la donna che, in preda alla disperazione ha chiesto spiegazioni al medico. «Com’è possibile annunciare un decesso, allertare una famiglia e poi scoprire che non era vero? Come hanno potuto non accertare la morte? Lo hanno solo guardato? O gli hanno fatto un elettrocardiogramma?», continua la vedova.

Dal personale medico «abbiamo ricevuto solo scuse. Ci hanno detto che non era mai successo. Che i controlli a volte “non sono necessari”. E io mi chiedo se sia giusto tutto questo. Perché quello che abbiamo vissuto noi non lo auguro a nessuno». Poi, intorno alle 19, il decesso. «Domani ci saranno i funerali. Sono affranta per la perdita e da come è stata gestita la situazione. Non voglio puntare il dito contro qualcuno, solo che altri sappiano questa storia», conclude Trogu. 

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