Una storiella d’altri tempi, con protagonisti cinque bambini e il sindaco di Burcei Simone Monni. Ma cosa è successo? Stavano giocando a nascondino al Centro sociale del paese, quando accidentalmente hanno danneggiato una porta. Danni piccolissimi, ma abbastanza per decidere di scrivere a mano una lettera, inviandola al primo cittadino. Hanno raccontato quello che era accaduto e si sono detti pronti a riparare. Il sindaco ha trattenuto il sorriso, ha ascoltato e ha perdonato, come avevano chiesto. E loro, per sistemare il “danno”, hanno fatto una colletta da 5 euro a testa, acquistando fiori da piantare in uno spazio pubblico del paese. Detto, fatto e perdono assicurato.

Il sindaco ha scritto tutto su Facebook: «Oggi ho ricevuto una visita molto particolare e vi voglio raccontare quel che è successo. Qualche giorno fa ho ricevuto una lettera scritta e firmata di pugno da cinque piccoli burceresi che mi segnalavano di aver danneggiato accidentalmente una porta del centro d’aggregazione sociale mentre stavano giocando a nascondino. I ragazzi, dispiaciuti per ciò che era accaduto, hanno proposto di rimediare al danno prendendosi cura di alcuni spazi verdi presenti in paese, con fiori da loro stessi acquistati. Io ho scritto loro che avrei voluto incontrarli nel mio ufficio. Arrivati in Municipio, li ho fatti accomodare e si sono mostrati molto dispiaciuti per quello che involontariamente avevano causato».
Il sindaco Monni ha aggiunto: «Mi sono trovato toccato nel profondo da un gesto così nobile. Ho detto loro che può capitare a tutti di sbagliare ma l’importante è sempre riconoscere l’errore, ammetterlo e provare a fare qualcosa per rimediare. Inutile dire che sono stati perdonati e ho chiesto loro di scrivermi sempre e non soltanto per qualche guaio, si fa per dire, ma anche per essere ascoltati e per raccontarmi quali sono i loro sogni con la stessa sincerità e con la medesima bellezza con cui si sono presentati oggi davanti a me».
Monni conclude con un piccolo aforisma: «“Educare è come seminare: il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto”. Questi sono i piccoli grandi gesti che infondono speranza, sono lezioni di vita che spesso arrivano proprio dai più giovani».


 

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