Anche il Papa ha pregato per Beniamino Zuncheddu, condannato per la strage di Sinnai
Per l’ergastolano è stata accolta la richiesta di revisione del processo: il parroco di Burcei ha parlato con il Pontefice del caso, chiedendogli una preghiera per il 58ennePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il giorno dopo Ferragosto don Giuseppe Pisano, parroco di Burcei ha scritto a Papa Francesco. Una lettera molto semplice ma accorata per chiedere una sua preghiera per Beniamino Zuncheddu, l'ergastolano accusato della strage di Cuili is Coccus nelle montagne di Sinnai.
Gli ha anche ricordato un episodio nella Basilica di Bonaria durante la sua visita a Cagliari tanti anni fa. Quel giorno, papa Francesco si fermò per qualche istante proprio con Beniamino Zuncheddu, che gli portò un dono da parte di tutti i carcerati.
E Papa Francesco dopo la lettera partita da Burcei, ha risposto alcuni giorni fa al parroco con una telefonata, assicurando le preghiere richieste per quest'uomo, oggi 58 anni, in carcere dal 1991, con una condanna all'ergastolo. Lui si è sempre dichiarato innocente. Il 19 settembre si terrà una nuova udienza dopo l'accoglimento della richiesta di revisione del processo.
Il parroco di Burcei ha seguito la vicenda, ha inviato al papa anche la foto che lo ritrae con l'ergastolano nella basilica di Bonaria durante una visita a Cagliari. «A credere nella sua innocenza – ha detto il sacerdote - è tutta la popolazione di Burcei».
La strage di Sinnai risale al mese di gennaio del 1991. Beniamino Zuncheddu, condannato all’ergastolo, per alcuni anni ha goduto di alcune ore di libertà al giorno per andare al lavoro. Ora non sta bene. Tanto da dover rinunciare anche a quelle ore di libertà.
Raffaele Serreli