Cambiamento climatico? Macché. Tendenza dei fenomeni a essere sempre più esplosivi a causa delle elevante temperature del mare in periodo autunnale? Da escludere. La causa dell’alluvione che si è abbattuta sulla Sardegna meridionale fra il 26 e il 27 ottobre sono state le “scie chimiche”. 

Questa almeno, attinta dall’archivio delle teorie del più classico dei complottismi, è la teoria di Angelo Cremone, da decenni in prima linea nelle battaglia ecologiste in Sardegna. 

Usa i social, Cremone. Lo stesso canale che sta sfruttando per far risuonare il più possibile le note delle canzoni scritte di suo pugno in difesa della Sardegna.

Ieri ha deciso di cambiare argomento. Sul suo profilo è comparsa un’immagine: due scie nel cielo.  E lui ha commentato così: «Cosa stanno combinando? Medio Campidano, giorni prima dell'alluvione tra San Gavino, Villacidro, Siliqua e Carbonia. Una notte di aerei che seminavano nel cielo della mezzanotte, queste ingenti scie di...non so che». 

E se uno, a leggere, poteva pensare a uno scherzo, a far capire che Cremone parlava seriamente ecco che l’ecologista ha pubblicato anche un video "esplicativo”. Qui arriva a dire che «quelle non sono strisce di condensa. Ci sono degli ordini di servizio per i piloti degli aerei che devono lasciare quelle scie di non so che cosa? In sospensione. Abbiamo diritto di sapere». E annuncia impegno, per arrivare fino alla presidenza della Regione. Anche se sulle “scie chimiche”, si è già detto tutto. Come sulle tesi della terra piatta. 

Poi la precisazione: «Io non ho affermato nulla, ho solo posto dei quesiti legittimi. Che attendono delle risposte». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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