La premier Giorgia Meloni alla Portovesme srl per la festa dei lavoratori del primo maggio. L’invito arriva dal segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante, in occasione dell’assemblea regionale dei metalmeccanici: «Piuttosto che riunire il Consiglio dei ministri», ha detto il segretario, «potrebbe fare una cosa sicuramente più utile, ovvero venire alla fonderia di San Gavino». 

In programma, infatti, c’è un’iniziativa della Cgil per parlare di lavoro e industria. «L’azienda», ha aggiunto Durante, «è l’unica di interesse strategico nazionale nel settore. Se venisse Meloni, si renderebbe conto dell'esistenza di una comunità che ha fatto del lavoro in quella fabbrica, delle attività nel settore dei metalli non ferrosi, non solo un elemento di sviluppo e di progresso per un territorio, ma una realtà industriale che va assolutamente protetta e tutelata, oltre che rilanciata».

Presente all’assemblea anche il segretario generale di Fiom Michele De Palma, che ha ribadito la centralità della Portovesme per il Paese: «È impensabile», ha dichiarato, «che quelle produzioni, anche per la domanda sempre crescente, cessino di esistere. La ripartenza degli impianti è la condizione per parlare del futuro. Senza ripartenza degli impianti parliamo di dismissione e non di transizione».

De Palma si sofferma sulla situazione contingente ma non solo, tracciando la strada per il futuro: «Bisogna ripartire dall'occupazione che già c'è per poter organizzare la transizione. E per poterla governare», ribadisce, «è necessario confermare gli impianti che esistono, puntando però anche su nuovi investimenti per nuove produzioni. Ci sono degli obiettivi di carattere ecologico che consentono di creare nuova occupazione. I pannelli fotovoltaici e le pale eoliche, per esempio, necessitano di lavoratori per la loro produzione, ma penso anche alla produzione di batterie».

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