"Cosa vogliono, che andiamo con la carta di credito al pronto soccorso altrimenti non ci curano?". La rabbia è molta per le strade di Sorgono, Thiesi, Muravera, Iglesias e Isili contro la riforma della sanità e la nuova rete ospedaliera.

Le proteste si moltiplicano e vanno in scena contemporaneamente. Nulla le ferma, nemmeno la pioggia battente.

Amministratori, sindaci, sindacati, movimenti, associazioni e cittadini scendono nelle piazze e nelle strade con un solo obiettivo: difendere i piccoli ospedali.

"La riforma sanitaria - spiega il sindaco di Nughedu Santa Vittoria, Francesco Mura - voluta dall'assessore regionale Luigi Arru, va contro i territorio. A lui rivolgiamo il nostro appello affinché torni sui suoi passi e così rivedere questa norma che condannerà i nostri territori alla morte".

Alle telecamere di Videolina, invece, Angelino Nocco, presidente della comunità montana Barbagia Mandrolisai, dice: "Dovrebbero allargare i servizi offerti ai cittadini, invece di ridurli. Perché così si uccidono le strutture".

ARRU: "NESSUNA MACELLERIA" - "Non vogliamo chiudere i piccoli ospedali - ha detto l'assessore alla Sanità, Luigi Arru, commentando le manifestazioni - al contrario, abbiamo confermato con l'approvazione della rete ospedaliera che i presidi sul territorio rimangono".

"In questo momento di transizione stiamo assumendo 1200 persone, stabilizzando precari e, con la mobilità esterna, stiamo riportando 150 infermieri dal continente, tutto personale che sarà distribuito nei diversi presidi della Sardegna. Quindi non c'è alcuna volontà né di favorire il privato né di fare tagli o macelleria sociale. Vogliamo invece un sistema che garantisca qualità, appropriatezza e sicurezza per tutti i cittadini".

(Unioneonline/DC)

IL SERVIZIO DEL TG DI VIDEOLINA:

LA MANIFESTAZIONE A ISILI:

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