Si avvia verso un bilancio positivo la domenica di Pasqua in Sardegna. L’Isola, anche quest’anno ha stupito tutti – turisti e non – con le sue proposte sempre nuove, senza dimenticare i grandi classici: mete preferite, mare e percorsi naturalistici per vivere un weekend di festa tra la natura e bellezze senza tempo.

Affollati nelle città mostre e musei, a Cagliari in particolare sta raccogliendo consensi – al Palazzo di Città – la mostra Il racconto di una vita” di Liliana Cano, l’artista sassarese scomparsa nel 2021 a 96 anni che oggi rivive grazie alle oltre 100 opere esposte, tra dipinti e disegni, provenienti da collezioni private. Datate tra gli anni '40 e l’anno della morte, sono il patrimonio di una donna straordinaria che ha lasciato traccia in delebile nel mondo dell’arte sarda.

Bellezza e cultura affascinano i più curiosi anche al Mann di Nuoro, con decine di biglietti staccati per la mostra “Le affinità immaginate”, dedicata alla collezione storica del museo. Una selezione di 100 capolavori sulle oltre 1000 opere della collezione permanente, curata da Chiara Gatti e Rita Moro, e ormai una delle più significative testimonianze dell’arte in Sardegna.

Non ha deluso le aspettative neanche Alghero, scelta dai tanti che hanno animato il lungomare e il sito di Anghelu Ruju, la seconda necropoli ipogeica a Domus de janas più vasta dell’Isola. Successo anche per Bitti, meta dei numerosi cagliaritani e sassaresi che, lasciata la città, si sono messi in viaggio per trascorrere un fine settimana diverso nel paese, spostandosi tra il parco dei dinosauri, amato dai più piccoli e non solo, e il santuario di Romanzesu.

Vacanze di fine marzo promosse a pieni voti anche a Carloforte, con i traghetti che hanno viaggiato senza sosta per accompagnare i turisti da un’isola all’altra. In Ogliastra la regina indiscussa è stata la natura, che ha regalato ai numerosi appassionati una giornata straordinaria all’insegna delle camminate e dei trekking.

Bilancio positivo anche in Gallura, con il sito archeologico Lu Brandali – a Santa Teresa – che proprio ieri ha riaperto i battenti per una lunga stagione che si chiuderà il 31 ottobre. Sassari si difende con il santuario prenuragico di Monte d’Accoddi, in attesa del pienone previsto per domani, lunedì di Pasquetta.

Chi era alla ricerca di un po’ di relax e di una fuga dalla routine quotidiana non ha potuto rinunciare al turismo termale che – nel ponte pasquale – è stato da tutto esaurito o quasi, tra Sardara, Fordongianus e Benetutti. Ciliegina sulla torta sono stati i riti della Settimana Santa che hanno scandito, nelle città e nei paesi, il periodo che ha preceduto la domenica di Pasqua. Dal giro delle sette chiese a Su Scravamentu a S’Incontru, con il Cristo risorto e la Madonna.

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