Palestina, Ucraina e paesi in via di sviluppo: 850mila euro dalla Regione Sardegna
Obiettivo favorire una crescita socio-economica di lungo periodo, ma anche fornire aiuti umanitari e assistenzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una dotazione finanziaria di 850mila euro, di cui 400mila per l'erogazione di contributi a favore degli enti locali e delle Università e 450mila euro per l'erogazione di contributi a favore delle organizzazioni non governative e delle associazioni di volontariato. È quanto ha destinato per il 2024 la Giunta regionale, su proposta della presidente Alessandra Todde, ai Paesi in via di sviluppo ma non solo: la presidente ha proposto di destinare almeno il 20% delle risorse disponibili a progetti di emergenza in favore dei territori palestinesi e dell'Ucraina con l’obiettivo di fornire aiuti umanitari e assistenza alla popolazione civile, agli sfollati e ai profughi.
Coerentemente con gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, la Regione eroga annualmente aiuti finanziari diretti a sostenere iniziative il cui intento primario è favorire, nel medio e lungo periodo, uno sviluppo equo e sostenibile nei Paesi di intervento. Le iniziative finanziabili sono per il raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile e devono essere coerenti con i settori e i Paesi prioritari definiti dal “Documento triennale 2021-2023 di programmazione e indirizzo per la cooperazione internazionale allo sviluppo” del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).
Obiettivi sono «favorire uno sviluppo socio economico sostenibile di lungo periodo nei territori di intervento, sostenere le politiche di decentramento, il rafforzamento della governance a livello locale e la democratizzazione delle autonomie locali dei Paesi partner». E ancora «favorire la creazione di intese istituzionali tra i territori, favorire la complementarietà e le sinergie con l'azione di cooperazione internazionale attuata dal Governo italiano nelle medesime aree geografiche e tematiche, favorire la promozione di possibili percorsi di rientro nei paesi di provenienza degli immigrati, promuovere azioni di educazione alla cittadinanza globale, l'istruzione di ogni ordine e grado, la realizzazione di interventi in materia di economia sociale e solidale e fornire aiuti emergenziali alle popolazioni più vulnerabili colpite da eventi bellici o disastri naturali».
Sono considerate aree prioritarie di cooperazione i Paesi dell’Africa Mediterranea (Egitto, Tunisia), Africa Orientale (Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan; 3. Africa Occidentale: Burkina Faso, Niger, Senegal), Africa Australe (Mozambico; 5. Medio Oriente: Giordania, Iraq, Libano, Territori Palestinesi), Balcani (Albania), Europa Orientale (Ucraina), America Latina e Caraibi (Cuba, El Salvador) e Asia (Afghanistan).
Iniziative progettuali, ritenute di particolare rilievo strategico per l’azione regionale di aiuto pubblico allo sviluppo, potranno essere realizzate anche in aree geografiche diverse da quelle elencate, purché sempre riconducibili a Paesi in via di sviluppo.
La priorità sarà data ad iniziative che intendono realizzare azioni mirate a promuovere un'agricoltura ecologicamente sostenibile, migliorare l'accesso all'acqua pulita, a sistemi di energia economici e sostenibili, all'istruzione, ai servizi di base, promuovere il lavoro dignitoso, l'uguaglianza di genere e l'empowerment delle donne, contrastare ogni forma di violenza e garantire l'accesso alla salute sessuale e riproduttiva, oltre al rafforzamento dei sistemi sanitari.
Le istanze di finanziamento potranno essere presentate da soggetti capofila con sede legale e operativa in Sardegna, riconosciute dal Ministero degli Affari Esteri e Organizzazioni di volontariato iscritte al Registro unico nazionale (Runts).
Il finanziamento regionale non potrà essere superiore al 70% del costo totale dell'iniziativa e non potrà essere maggiore di euro 60.000.
(Unioneonline/v.l.))