C’è una panchina rossa che fa discutere. È quella che tempo fa aveva installato il Comune di Zeddiani nel centro storico del paese e dove Giorgio Cadeddu, fratello di Daniela, 51 anni, la donna uccisa dall’ex marito a febbraio scorso, spesso lasciava fiori e foto della sorella. Un luogo di riflessione insomma, a lui tanto caro.

Pochi giorni fa però il Comune ha deciso di spostarla al Montegranatico, creando malumori e dispiaceri alla famiglia Cadeddu che avrebbe gradito essere informata. Ma anche un altro luogo meno anonimo.

Ora il Comune guidato dal sindaco Claudio Pinna con una nota spiega cosa è accaduto lo scorso 25 novembre in occasione di uno spettacolo organizzato per la Giornata contro la violenza sulle donne.

«In quella data, vista l’importanza dell’iniziativa in programma, su proposta dell’assessore alla Cultura, è stato predisposto lo spostamento della panchina dalla Piazza dello Zampillo al Montegranatico. Spostamento che era in corso di valutazione già da tempo, in quanto reso necessario dai lavori di manutenzione e ripristino precedentemente avviati nella piazza, e operati con il massimo rispetto per fiori, foto e quant’altro avevano occupato la panchina per molti mesi. La panchina, per esigenze ed opportunità oggetto di attenta riflessione, è stata trasferita in un punto nevralgico della vita zeddianese, in cui potrà riacquistare tutto il suo valore sia dal punto di vista simbolico grazie al messaggio che veicola, sia come elemento d’arredo liberamente fruibile da tutti. La violenza non si nasconde. Non si cancella. La violenza si combatte con gesti, attività, progetti che non hanno date e tempi prestabiliti. Zeddiani non cancella e non dimentica. Zeddiani agisce, e reagisce”. 

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