Più che una vita è un calvario.

Guendalina Cau, 49 anni, di Terralba, trascorre le giornate tra il letto di casa sua e il pronto soccorso di Oristano. Non riesce più a fare la spesa, non prende un aperitivo con gli amici da tempo, non può fare una passeggiata al sole. Nulla di tutto ciò che è normalità.

Ora però è stanca di “non” vivere e fa un appello: «Chiedo solo che qualcuno si prenda cura di me seriamente, che studi il mio caso, che legga bene tutte le mie cartelle cliniche».

Per Guendalina Cau le prime due diagnosi sono arrivate nel 1999. «Soffro di mastocitosi perivascolare, ma ho anche la sindrome di attivazione mastocitaria. Più tante altre patologie. Io non vivo, sopravvivo». Guendalina Cau in dieci anni è stata visitata da tanti medici, sia in Sardegna ma anche oltremare: «Tutti mi hanno sempre detto che la mia situazione è molto delicata e complessa. Ma mai nessuno si è soffermato a studiare il mio caso».

Guendalina Cau convive con tantissimi dolori in tutto il corpo. Ma deve stare attenta anche a cosa mangia: «Un giorno sì e uno no mi gonfio come un pallone - racconta - e nella pelle mi esce di tutto. Se sbaglio qualche cibo è la fine. Soffoco». Non può nemmeno sentire odori: «Svengo subito. Se a casa mia entra qualcuno con il profumo sulla pelle è un grosso problema. Chiedo di essere curata. Ho ancora voglia di vivere».

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