Chissà quanto tempo ci vorrà prima di appendere il cartello “vendesi”. Chi a Santa Giusta voleva disfarsi della propria abitazione deve aspettare. Il “pasticcio” delle terre civiche ancora non è stato risolto.

Il Comune lagunare, dopo che la Regione mesi fa ha approvato il Piano di valorizzazione e recupero delle terre, a distanza di mesi non ha iniziato l’iter di trasferimento degli ettari dove in tanti, anni fa, hanno costruito la propria abitazione pur non potendo. «Purtroppo l’Ufficio Tecnico ha una mole enorme di lavoro da portare avanti - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici  e vice sindaco Pierpaolo Erbì - ecco perché ancora la procedura è ferma. Per evitare però di far passare troppo tempo abbiamo deciso di affidare il lavoro a una ditta esterna. A breve verrà pubblicato un bando».

Diversi anni fa il Comune di Santa Giusta ha concesso di costruire le case in diverse aree che però erano a uso civico. Un pasticcio vero e proprio che ora l’amministrazione deve risolvere, viste anche le tante lamentele dei cittadini. Tanti in sostanza tempo fa hanno pagato per essere proprietari ma in realtà sulla carta non lo sono. Ecco perché chi ora vorrebbe vendere il proprio bene non può farlo, pur pagando l’Imu al Comune. Diversi residenti hanno scoperto di aver costruito su terre gravate da uso civico quando hanno consegnato tutta la documentazione al notaio. Gli ettari che l’amministrazione guidata dal sindaco Andrea Casu deve liberare dall’uso civico sono in tutto 314. Si trovano nelle via Grazia Deledda, Fermi, Giovanni XIII, Padre Pio, in località Is Melonis e nella zona artigianale. Il trasferimento avverrà nei terreni che la Regione aveva concesso al Comune a una cifra simbolica. Alcuni si trovano a ridosso dell'idroscalo, altri vicino all’ex sede dell’Anap. Lo stesso documento dovrà essere approvato poi dal Consiglio comunale. Poi la documentazione ritornerà nei tavoli degli uffici regionali per l'approvazione finale. Chissà quando però.

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