San Vero Milis, venti minuti di bagarre durante il Consiglio comunale
Il putiferio dopo che il consigliere Chessa ha chiesto alle consigliere presenti in Aula di leggere bene gli atti senza farsi influenzare da nessunoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Leggete bene prima di farvi trascinare».
Sei parole che hanno scatenato l’inferno. A pronunciare la frase è stato il consigliere di minoranza del Comune di San Vero Milis Antonello Chessa durante il Consiglio comunale, rivolgendosi alle consigliere di maggioranza Sara Massidda, Sonia Sechi ed Elena Canu. Questo è avvenuto subito dopo la lettura da parte del sindaco Luigi Tedeschi della risposta all’interrogazione che Chessa aveva presentato sull’utilizzo di un’area a poca distanza dal sito archeologico di S’Urachi, dove è nato da pochissimo un deposito di riciclaggio.
Venti minuti di bagarre. Chessa nell’interrogazione chiedeva da chi era stata autorizzata, secondo lui a meno di 400 metri dal sito nuragico, la devastazione, la chiusura con una rete di recinzione e blocchi di cemento e la privatizzazione dell’area caratterizzata dalla presenza di una rara e preziosa vegetazione naturale costituita prevalentemente da giunchi cari da sempre ai Sanveresi e utilizzati per la produzione di cestini. Ma anche per quale motivo.
«Nell’area - ha spiegato ancora Tedeschi - non è presente nessun esemplare di Juncus Effusus, come detto erroneamente nell'interrogazione, e non sono possibili interventi di frantumazione ma solo il deposito di materiale terroso riciclato e pronto alla vendita. L’area si trova a più di 400 metri dal sito archeologico, rispetta le prescrizioni del piano paesaggistico regionale».
Chessa ha dichiarato che tutto ciò che è stato letto secondo lui non è vero, invitando le consigliere presenti a informarsi meglio prima di farsi trascinare in vicende poco chiare. La consigliera Elena Canu: «Quando parlo utilizzo la mia testa». L’assessora Cristina Cimino: «Tutte hanno una capacità di pensare con la loro testa, qua nessuno è mentecato». Tedeschi: «Tutti sono liberi di esprimersi, nessuno è stupido». Chessa non esclude di riportare la vicenda in Consiglio: «Il mio era un invito a prendere almeno una volta una posizione personale. Le consigliere sono di San Vero e dovrebbero capire l’importanza di quel sito».