Correva l'anno 2006 quando un gruppo di mamme e papà di ragazzi diversamente abili decide di fare qualcosa in più non solo per i propri figli ma anche per quei ragazzi e quelle famiglie che necessitavano di un aiuto maggiore. Nasce così a Samugheo la bella storia dell'associazione "Il Giardino fiorito".

E mai nome è stato più azzeccato. Così come un fiore sboccia, col passare degli anni, l'associazione è cresciuta, ha raggiunto risultati importanti, aiutato tante famiglie e ora punta a realizzare quello che sinora è stato un sogno nel cassetto: costruire una propria struttura che possa ospitare tutti i ragazzi e le persone che fanno parte dell'associazione e che frequentano il centro diurno da essa attivato.

Un sogno che inizia a trasformarsi in una bella realtà: l'associazione, interamente con propri fondi, ha acquistato un terreno di 500 metri quadri alla periferia del paese e conta di iniziare a realizzare lo stabile quanto prima.

"Oggi tra ragazzi e volontari l'associazione è costituita da circa 60 persone ma quando occorre aiuto per occasioni particolari arriviamo anche a 100", spiega il presidente Antioco Patta. "L'associazione è nata perché noi genitori di ragazzi disabili ci siamo uniti per farci forza e aiutare altre famiglie. C'erano ragazzi che a 45 anni non erano mai usciti da casa".

Al momento della nascita l'associazione può contare solo sulla buona volontà di mamme e papà. Giorno dopo giorno hanno costruito una delle belle realtà del Mandrolisai.

"All'epoca non tutti conoscevano le leggi di settore per la disabilità. Abbiamo aiutato quelle famiglie che non ne erano a conoscenza. Non è stato semplice in alcuni casi. E poi abbiamo cercato di costruire qualcosa di utile per i ragazzi. Hanno iniziato per esempi a fare ippoterapia, ad andare in piscina e poi, con l'aiuto di tanti volontari e persone esperte, abbiamo attivato diversi laboratori. Abbiamo cercato di cogliere tutte le occasioni che si presentavano. Dall'anno successivo alla costituzione abbiamo cercato di recuperare un po' di fondi organizzando pesche miracolose, partecipando a sagre preparando ad esempio il pane per Su Tzichi, proponendo lotterie, lavorando le palme per Pasqua e ora anche realizzando biglietti per le cerimonie".

Queste attività, insieme alla generosità di alcune persone, hanno permesso di mettere da parte le somme necessarie all'acquisto di un terreno.

"Abbiamo già trovato dei volontari per predisporre il progetto e dei mutatori si sono resi disponibili per darci volontariamente una mano", sottolinea Patta. "Al centro è preziosissima la collaborazione che abbiamo dagli educatori e dai volontari. I ragazzi fanno tante attività. Ora speriamo di poter costruire quanto prima la struttura che desideriamo. Rimarrà al paese. Samugheo si è sempre dimostrata una comunità sensibile e sicuramente ci darà una mano. È chiaro che se ci fosse la possibilità di qualche contributo statale o regionale saremo ben felici".

Allo stato attuale il centro diurno dell'associazione, frequentato da disabili anche di altri paesi, si trova in uno stabile in affitto.
© Riproduzione riservata