Polemica a Ghilarza. Chiede infatti la testa del commissario della Assl di Oristano Antonio Francesco Cossu il presidente della Commissione sanità Domenico Gallus. Lo fa con un’interrogazione firmata con i colleghi  Oppi, Sechi, Peru, Stara e Moro e indirizzata al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità.

Documento che arriva dopo la diffusione di una lettera che Cossu, alla vigilia dell’apertura del Punto di primo intervento del Delogu avvenuta il 1° maggio, ha inviato  al commissario di Ats Massimo Temussi, al direttore sanitario di Ats Giorgio Carboni  e al direttore sanitario del presidio ospedaliero unificato Sergio Pili. Uno scritto pesantissimo nel quale Cossu chiedeva lumi sulle dotazioni tecnologiche affidate alla struttura, sui percorsi assistenziali, sugli accreditamenti, sulla tipologia di prestazioni da erogare. Cossu tra le altre cose sosteneva che i medici della società che sta gestendo il servizio potrebbero fare solo ricette bianche. Una doccia gelata, salvo poi l’arrivo di una nota della Assl che chiariva che non esiste nessuna contrapposizione con Ats. Ma la lettera di Cossu è saltata fuori e il danno è stato fatto.

“Alla luce di quanto dichiarato dal commissario in netto contrasto con quanto strategicamente la Regione intende operare per l'efficientamento del sistema sanitario regionale”, i firmatari dell’interrogazione evidenziano “l’inadeguatezza per continuare a ricoprire l'incarico per il quale era stato chiamato”. Si chiede che iniziative si intendono portare avanti “per ripristinare all'interno della Asl di Oristano un clima volto alla collaborazione istituzionale per perseguire le direttive che la nuova riforma sanitaria ha tracciato”. Parole che pesano come un macigno. E Gallus aggiunge: “La cosa che mi lascia più sbigottito è il fatto che alla conferenza sulla riapertura del Cet di Ghilarza era presente il commissario. Chiediamo la sua rimozione”.

Nell’interrogazione si ripercorre la vicenda della chiusura del punto di primo intervento del Delogu, i passaggi che hanno portato all’apertura del Centro di emergenza territoriale e le battaglie del Comitato nato in difesa del Delogu. Il Comitato, già dopo le dichiarazioni del segretario Cimo che sosteneva che i soldi impiegati per Ghilarza potevano essere utilizzati per potenziare il San Martino, ha preso posizione. Sulla questione del commissario, il portavoce del Comitato Raffaele Manca dice: “Cossu era presente alla riunione dove si è detto di riaprire il Punto di primo intervento già il 16 aprile. Le affermazioni successive sono strumentali, indotte per garantire posizioni di potere interne agli ospedali di Oristano e Ghilarza”.

Sulle dichiarazioni del sindacalista Manca aggiunge: “Con simili atteggiamenti la vertenza Oristano non potrà mai fare nessun passo in avanti. Questo perché la rivendicazione non viene indirizzata per ottenere maggiori risorse per il territorio provinciale, ma per prenderle da una realtà minore e riversarle sul capoluogo”.

Il sindaco Stefano Licheri aggiunge: “I servizi vanno distribuiti nel territorio: oltre a migliorare le prestazioni offerte alle popolazioni si evita lo spopolamento. L’attività del Punto di primo intervento alleggerisce il carico su Oristano. Stesso ragionamento si può fare con la chirurgia programmata”.

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