Si aprirà il prossimo 22 dicembre il processo con rito abbreviato per l’omicidio di Paolo Fonsatti, l’ex sottufficiale dell’Esercito che nell’agosto 2021 era stato trovato senza vita nella sua casa in località S’Ungroni ad Arborea. A rispondere di omicidio volontario è chiamato il nipote Giancarlo, 56 anni, difeso dall’avvocato Carlo Figus.

L’episodio risale al 18 agosto di un anno fa: l’ex sottufficiale era stato ucciso con sette coltellate. Subito le indagini si erano concentrate sul nipote, nell’abitazione erano state ritrovate soltanto le sue impronte, poi la svolta con l’arresto di Giancarlo (conosciuto come Renato) che per primo aveva dato l’allarme. Aveva riferito ai carabinieri che due malviventi erano entrati nella casa, che c’era stata una colluttazione e poi i due avrebbero ucciso lo zio.

Una versione che non aveva convinto i Carabinieri e non aveva nemmeno trovato riscontri, poi nelle ore successive c’era stata l’ammissione di Giancarlo Fonsatti davanti agli inquirenti a cui aveva indicato il luogo preciso in cui aveva buttato il grosso coltello utilizzato per colpire lo zio (nello stagno di Santa Giusta).

All’origine della lite poi sfociata nell’omicidio potrebbe esserci il denaro, pare che il nipote chiedesse spesso soldi in prestito allo zio e avesse problemi di ludopatia.  

© Riproduzione riservata