Dopo gli applausi al Centro Servizi Losa di Abbasanta, si ritorna sul palco il 30 maggio, a scuola.Il laboratorio teatrale Othoca torna in scena con "Forse la luna", lo spettacolo ispirato a Cecità di José Saramago. Gli attori sono venticinque studenti dell’Istituto superiore Othoca, guidati dal regista Paolo Floris e coordinati dalle docenti Anna Rita Gala, Giulia Pais e Silvia Piredda. Il dirigente scolastico Franco Frongia ha voluto esprimere la propria soddisfazione per il risultato: «Il lavoro di questi ragazzi è stato straordinario, non solo per la qualità della rappresentazione, ma per l’impegno, la coesione e la maturità che hanno dimostrato. Un ringraziamento speciale va al regista Floris, che ha saputo valorizzare ogni singola voce, e alle docenti referenti, che con passione hanno accompagnato questo percorso formativo e creativo». Il regista Paolo Floris ha commentato con emozione l’esito della prima rappresentazione: «È stato un momento di grande intensità. Vedere questi ragazzi prendere possesso della scena, mettersi in gioco con coraggio e autenticità, è la prova che il teatro a scuola non è un semplice laboratorio, ma un luogo dove si cresce, si riflette e si crea comunità. La loro risposta è stata oltre ogni aspettativa». "Forse la luna" affronta tematiche profonde come l’indifferenza, la sopraffazione e la perdita di umanità, restituendo allo spettatore uno sguardo critico e poetico sulla realtà. «Il laboratorio teatrale Othoca, nato oltre trent’anni fa, è oggi una delle esperienze più longeve e significative dell’Istituto - spiega il dirigente - Ha formato generazioni di studenti offrendo loro uno spazio autentico per esprimere sé stessi, affrontare temi complessi e scoprire la forza del lavoro condiviso. Ogni anno il laboratorio rinnova il suo impegno nel coniugare arte e formazione, attraverso progetti che parlano al presente e costruiscono futuro. "Forse la luna" è più di uno spettacolo: è il risultato di un percorso educativo che crede nella potenzadelle parole, nella bellezza del gesto e nella voce dei giovani». 

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