«Mercato di San Benedetto, via alle prime opere». Ma è polemica: «Il progetto esecutivo non c’è»
Il Comune transenna l’area lungo via Bacaredda per gli scavi delle cabine dell’Enel. L’assessore in Consiglio: lavori preliminari. La denuncia di Farris (CiviCa)Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una porzione, lato via Bacaredda, sbarrata. Di nuovo divieti di sosta nella zona, operai e mezzi in movimento. I lavori al mercato di San Benedetto prendono finalmente il via. Con tre mesi di ritardo rispetto all’uscita dei concessionari, trasferiti (per i prossimi due anni) nella struttura provvisoria di piazza Nazzari, il Comune dà il via ai lavori di riqualificazione (costo oltre 40milioni) che restituiranno un mercato nuovo, accessibile a tutti, con aree verdi e spazi da vivere anche nelle ore non tradizionali di mercato. Per il momento, però, si tratta di «lavori preliminari che fanno comunque parte del progetto complessivo di riqualificazione», spiega in Consiglio l’assessore ai Lavori pubblici Yuri Marcialis.
Più precisamente, scavi per il posizionamento dei cavi che la ditta deve effettuare per il posizionamento delle nuove cabine dell’Enel; mentre all’interno vanno avanti i lavori della ditta specializzata che sta trasferendo le ceramiche di Pulli che erano state donate nel 2006. «Nel frattempo, continua la verificazione del progetto, una procedura che è un obbligo di legge, ed entro una decina di giorni anche quella fase dovrebbe essere terminata», dice ancora Marcialis. «Sì, ma quando cominciano davvero i lavori?», domanda Giuseppe Farris, consigliere di CiviCa 2024, che ha presentato una interrogazione sul ritardi dell’avvio dei lavori. «Le perplessità restano tutte, perché delle cabine Enel e delle ceramiche si sapeva già ben prima del trasferimento dei concessionari: il punto fondamentale è che non esiste ancora il progetto esecutivo», aggiunge.
La vicenda
Il primo marzo scorso gli operatori di San Benedetto avevano lasciato «in fretta e furia» il mercato con l’idea che i lavori sarebbero partiti immediatamente, anche per non perdere i fondi. «Il finanziamento non andrà perso», rassicura l’assessore Marcialis. I fondi, inizialmente pnrr, sono stati trasferiti poi su altre linee di finanziamento che, spiega l’assessore, «consentono una maggiore flessibilità nei tempi di spesa». Questo, però, non scioglie i dubbi sui lavori. «Quando il sindaco in occasione del trasferimento disse che l’opera si sarebbe dovuta concludere entro due anni, in quella occasione chiesi “due anni a partire da quando?”», rilancia Giuseppe Farris. «Una domanda che resta in piedi ancora oggi. Perché adesso sappiamo che entro una decina di giorni dovrebbe terminare la verifica degli elaborati, ma non sappiamo altro. Tra il detto e non detto, l’unica cosa che sappiamo è che dei lavori sulle cabine dell’Enel si sapeva prima di trasferire gli operatori in piazza Nazzari. Sull’avvio dei lavori, invece ancora non c’è certezza», aggiunge.
Yuri Marcialis
Le verifiche
Il soggetto verificatore, esterno all’amministrazione (così come prescrive la legge), dovrebbe rimandare a palazzo Bacaredda gli esiti della verifica nei prossimi giorni. Subito dopo gli uffici comunali dovranno “rileggere” le carte e soltanto alla fine di quel momento potranno mandare l’impresa anche all’interno della struttura. «La verifica degli elaborati ha messo in evidenza diverse criticità, da qui la spiegazione dei tempi lunghi», spiega Marcialis. «Per rispettare comunque il cronoprogramma, sono stati stralciati dal progetto complessivo alcuni lavori, come quelli che in questi giorni partono sul lato di via Bacaredda, che ci permettono di stare nei tempi». Si, ma quali?
Mauro Madeddu