Il pozzo di Pardu è senz’acqua, l’impianto elettrico è fuori servizio. L’intervento del Comune per aggiustarlo è stato immediato, ma senza successo, persiste ancora il problema. 

È montato così il malumore di diversi allevatori, costretti a prelevare direttamente a casa per abbeverare il bestiame, le prossime bollette d'acqua saranno salate. Eppure il Comune qualche giorno fa è riuscito, con l’ausilio del tecnico, a riempire la cisterna di ben 50mila litri, proprio per venire incontro alle esigenze degli allevatori, ma la mattina di martedì 27 era completamente vuota

Consumi eccessivi: «C’è stato un consumo sproporzionato e ingiustificabile, soprattutto in un momento in cui l’acqua inizia a scarseggiare seriamente. Anche considerando una minima percentuale di trasporto in notturna, la domanda rimane senza risposta, ovvero dove siano finiti quei 50mila litri», sbotta il sindaco Albina Mereu.

Problema annoso quello del pozzo di Pardu, l’amministrazione di Gianni Oggianu fino al 2020 era riuscita a regolarizzare le utenze che attingono acqua, oggi però su 200 utenze attive, pagano solamente 40 persone all’anno, una perdita ingente di risorse che occorrono per la manutenzione ordinaria del pozzo.

A peggiorare la situazione la difficoltà dei controlli: «Non  poter determinare con precisione quanta acqua venga effettivamente prelevata per singolo contatore o per persona che la trasporta, rendendo ogni forma di controllo inefficace e ogni intervento difficilmente sostenibile. Il deposito di Pardu è una risorsa utile ma che comporta costi rilevanti per l’Ente e, quindi, per l’intera collettività», evidenzia la prima cittadina.

Possibili soluzioni del Comune: «Abbiamo avviato un’interlocuzione con Regione e Provincia per chiarire e regolarizzare la situazione contributiva legata al pozzo, determinare le tasse dovute per gli anni passati e avviare finalmente le analisi obbligatorie previste su base annuale. Gli uffici sono quasi giunti al completamento del procedimento: una volta saldate le somme dovute e concluse le analisi, sarà possibile arrivare a una riflessione definitiva sulla gestione del pozzo e sulla tutela di una risorsa tanto preziosa quanto fragile», spiega il sindaco.

Questione pagamenti, il primo cittadino invita gli utenti a «procedere con il pagamento della quota annuale prevista dal regolamento comunale, ricordando che il pozzo è una risorsa indispensabile ma oggettivamente ingestibile, e che continua a generare costi elevati per l’intera comunità. Un guasto può capitare, ma l’utilizzo spropositato dell’acqua e i fini per cui viene impiegata da anni risultano del tutto ingiustificabili».
«Responsabilità, trasparenza e rispetto per una risorsa che non è illimitata e che ha un costo per tutti», l'appello del sindaco Mereu.

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