L’inchiesta sulla violazione della normativa elettorale non si ferma, anzi va avanti più spedita che mai per fare piena luce su quelle promesse pre elettorali che l’inverno scorso, poco prima delle Regionali, riecheggiavano nell’ambiente oristanese.

La Procura ha iscritto nel registro degli indagati 15 persone: tutti sarebbero coinvolti a vario titolo in quel sistema che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato messo in piedi da Maria Immacolata Orrù, 61 enne sassarese, per cercare di recuperare voti in favore del marito Gian Carlo Serra, candidato all’epoca nella lista Udc nella circoscrizione di Oristano.

Gli accertamenti degli uomini della Digos, guidati dalla dirigente Federica Sanna, erano partiti oltre un anno fa quando le riunioni e gli incontri elettorali erano quotidiani. Tra i vari appuntamenti non passavano inosservati quelli promossi da Maria Immacolata Orrù che chiamava a raccolta sempre persone bisognose e in cerca di occupazione. Target ideale, secondo gli investigatori, su cui fare leva per strappare un voto in cambio della promessa di un posto di lavoro. E la 61enne sarebbe andata oltre, garantendo un impiego sicuro nella casa per anziani che avrebbero dovuto aprire a Santa Giusta. Parole che, soprattutto nei paesi dell’Oristanese, sembrerebbe abbiano avuto presa visto il consenso ottenuto dal candidato sassarese in una circoscrizione che non era la sua.

Secondo la procura la donna aveva messo in piedi una rete di collaboratori che l’aiutava a organizzare gli incontri; alla fine dopo perquisizioni, intercettazioni e verifiche sono state indagate 15 persone. Ma l'indagine non è chiusa e potrebbero esserci ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.

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