Un raid vandalico alla peschiera e a Marceddì torna la paura. 

I vandali sono entrati in azione nella notte tra sabato e domenica nella Valle Marceddì, la cosiddetta terza peschiera: passando dal cortile hanno distrutto i vetri di alcuni locali tra cui la cucina, scassinato il distributore automatico e altri arredi.

All’alba alcuni pescatori hanno scoperto di aver ricevuto una sgradita visita e immediatamente hanno avvisato il presidente del Consorzio, che riunisce ben 114 soci.

«È l’ennesimo atto contro di noi – commenta Antonio Loi – questa volta fortunatamente i danni sono più contenuti, ma per noi è sempre un duro colpo». E soprattutto non è certamente un segnale di distensione, anche perché il raid di due giorni fa è solo l’ultimo di una lunga serie. A luglio scorso erano state bruciate oltre diecimila nasse, alla vigilia di Natale è stata incendiata una barca.

Le indagini dei carabinieri di Oristano vanno avanti, al vaglio i filmati delle telecamere anche se alcune zone della laguna sfuggono ancora alle inquadrature.

«A breve completeremo l’impianto di videosorveglianza, nel frattempo abbiamo potenziato la vigilanza e anche le forze dell’ordine sono molto presenti». In particolare dopo l'episodio più grave del luglio scorso quando erano state distrutte dalle fiamme oltre diecimila nasse. 

Resta una inquietudine di fondo in una laguna che, come ripete il presidente del Consorzio, «ha enormi potenzialità di sviluppo ma sembra sempre arenarsi tra invidie e rivalità». 

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