Il ricorso contro un decreto ingiuntivo del Banco di Napoli era stato presentato nel 1992.

A distanza di 24 anni la battaglia legale è ancora aperta.

Un processo infinito che costa al ministero della Giustizia una condanna al risarcimento danni a Elio Piroddi, pensionato oristanese residente ad Arborea.

Per la Corte d'Appello di Roma, infatti, c'è stata la «violazione da parte dello Stato italiano dell'articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo sul termine ragionevole del processo».

Da qui la condanna dello Stato a un risarcimento di 4mila 500 euro, oltre alle spese legali. Il ricorso del 1992 viene rigettato dal Tribunale di Oristano nel 2005.

Poi si va in appello e nel 2007 la Corte di Cagliari dichiara inammissibile l'impugnazione proposta dal pensionato.

Un anno dopo il ricorso in Cassazione: viene disposto un nuovo processo che è ancora pendente.

A Piroddi però anche i tempi per i primi due gradi di giudizio sono sembrati esagerati ed ecco nel 2011 un nuovo ricorso: questa volta contro lo Stato «per ottenere l'equa riparazione per la violazione del termine ragionevole del processo».
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