Il viavai dei pellegrini è continuo già da giorni. A Laconi si respira un’aria magica: dentro la chiesa del paese non ci sono le spoglie di Sant’Ignazio come alcuni anni fa ma una reliquia, la bisaccia, simbolo della questua. È arrivata sabato scorso, da Cagliari.

Un evento importante per il paese del Sarcidano, bardato a festa per festeggiare il frate cappuccino.

Da domani a sabato Laconi celebra il primo santo sardo, una delle principali figure spirituali dell'Isola, nato proprio nel centro del Sarcidano nel 1701. Venerato in tutta la Sardegna per lui ogni anno, a fine agosto, il paese organizza una grande festa durante la quale la comunità ricorda la sua vita e i suoi insegnamenti di carità e umiltà. Tre giorni di fede e di spettacoli organizzati dal Comune grazie allo stanziamento di 30 mila euro e al contributo della Regione di 120. Giovedì mattina tre messe, una alle sette, l’altra un’ora dopo seguita dalla benedizione del pane e poi alle 10.30. Alle 17 la celebrazione è prevista  in località "Is Forrus”. Alle 18 la messa solenne animata dal coro polifonico maschile laconese. Alle 21 il rosario in piazza.

Venerdì mattina le stesse quattro messe: quella delle 10.30 sarà presieduta da Monsignor Giuseppe Batturi, Arcivescovo metropolita di Cagliari. Messa poi alle 12, alle 17 e alle 18. Sabato mattina l’orario delle messe non cambia. La sera, alle 19, è in programma la processione per le vie del Paese. Sarà possibile visitare anche la piccola casa natale del santo. Giovedì è prevista la commemorazione dei caduti nell’incendio del 29 agosto 1985. Alle 16 il saluto dei familiari in Comune, alle 17 la deposizione delle corone di alloro al monumento a loro dedicato. Alle 21:30 i Collage in concerto all’anfiteatro. Venerdì alle 18 la presentazione  del libro "Si Sardi chi può'" di Nicola Cancedda nel piazzale antistante Palazzo Aymerich, alle 19 schiuma party, alle 21.30 musica con vari artisti tra cui Maria Giovanna Cherchi. Sabato, dalle 21.30, la Rassegna regionale del folklore.

© Riproduzione riservata