La decisione assunta dal parroco di Ghilarza padre Paolo di blindare i novenari a qualcuno sembra non essere piaciuta. E il malcontento è stato affidato ad una scritta lasciata impressa sull'asfalto nel corso Umberto, a poche decine di metri dalla parrocchia. "Padre Paolo fai il parroco e non il sindaco. Aperi sos muristenes", recita il messaggio scritto con una bomboletta spray di coloro rosso.

Scritta poi resa quasi illeggibile con una bomboletta dello stesso colore. Un chiaro messaggio per il sacerdote, che nei giorni scorsi ha preso posizione, emanando un documento diretto a vietare la frequentazione dei novenari.

Anche se nello scritto inviato ai comitati dei quattro novenari ghilarzesi non si fa alcun cenno a questo episodio, i più hanno pensato che la decisione fosse stata assunta dopo che è si è sparsa la voce che nelle scorse settimane, nel novenario di San Giovanni, si sarebbe consumata una maxi festa fra ragazzi e da questa sarebbero partiti anche dei contagi. Impossibile parlare con il parroco: il telefono squilla a vuoto. "Dopo essermi confrontato con l'arcivescovo, monsignor Roberto Carboni, e con il sindaco mi rivolgo a voi per comunicarvi alcune norme particolari che interesseranno i novenari a partire da oggi fino a data da destinarsi", aveva scritto in una nota ai collaboratori dei Comitati dei novenari di Trempu, San Michele, San Giovanni e San Serafino. "Poiché la pandemia da coronavirus ancora ci impone prudenza e attenzione al fine di evitare assembramenti soprattutto in occasione delle feste pasquali - prosegue lo scritto - si dispone che tutti coloro a cui era stato affidato un muristene del Santo devono considerare sospeso l'affidamento e dunque nessuna di queste abitazioni può essere aperta o utilizzata fino a prossime disposizioni. I comitati non devono in alcun modo usufruire o far usufruire delle sedi loro affidate fino a prossime comunicazioni ufficiali".

Il parroco aveva diffidato chiunque dall'organizzare qualsiasi manifestazione pubblica o privata sia nell'area dei novenari che ricade sotto la giurisdizione della parrocchia come pure nei muristenes di sua pertinenza. A Ghilarza i pareri sulla decisione assunta sono stati contrastanti. C'è anche chi avrebbe volto che alla decisione assunta dal parroco fosse seguita anche un'ordinanza del sindaco.
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