A quasi cinque anni dalla chiusura sono finalmente ai blocchi di partenza i lavori per sistemare il bocciodromo a Ghilarza. Si stanno infatti affidando  ad una ditta del Continente con una sede staccata ad Arborea. Poco meno di tre mesi e le opere saranno completate per poi passare alla fase del collaudo nei due mesi successivi. Un intervento atteso da tantissimo tempo nella cittadina del Guilcier, fonte di tensioni e malumori visto che da quando il bocciodromo è chiuso i numerosi soci che contava sono stati costretti a spostarsi altrove per proseguire con la pratica delle bocce.

“Noi siamo stati eletti ad ottobre del 2020 e abbiamo bloccato il mutuo che si stava chiedendo. A dicembre avevamo però già finanziati dalla Regione i 98 mila euro per intervenire, purtroppo per ben due colte la gara d’appalto è andata deserta  e nel frattempo, tra la pandemia e la guerra , sono lievitati i costi. Abbiamo dovuto attendere di avere le risorse disponibili per poter fare una variazione al bilancio e stanziare ulteriori 39 mila euro. Inoltre ci sono stati problemi tecnici perché la struttura attuale poggia su calcestruzzo non armato e nessuno avrebbe mai collaudato l’opera. Con il nuovo progetto si interverrà dunque anche sulle fondamenta”, spiega il sindaco Stefano Licheri.

Tante in questi anni le sollecitazioni dal Circolo bocciofilo Sa Teula  e dal gruppo di minoranza. Al momento della chiusura del bocciodromo il Circolo contava infatti tanti soci e si stavano conseguendo risultati importanti non solo a livello regionale, ma anche nazionale con il gruppo dei giovani. Ragazze e ragazzi che ora giocano nelle società di Oristano e Borore presso le quali i più si sono trasferiti, non avendo più la possibilità di allenarsi a Ghilarza. Il presidente del Sa Teula Antonio Piras in questi anni ha seguito da vicino la vicenda. “Vado puntualmente in ufficio tecnico ogni 15-20 giorni per avere informazioni su come procede il tutto – spiega Piras - . Ora mi auguro che con le somme a disposizione il bocciodromo possa essere effettivamente operativo e si possa riprendere il percorso interrotto 5 anni fa. Per questo è importante riprendere da subito con la scuola bocce, con i progetti dedicati all’inclusione e a creare quel ricambio generazionale necessario, facendo crescere i giovani”. Antonio Piras quindi aggiunge: “Bisognerà fare un’assemblea dei soci, dove io mi presenterò come presidente dimissionario e capire se ci sono le condizioni perché qualcun altro si faccia avanti e perché si possa ripartire con tutti i progetti e le iniziative che avevamo in essere”.

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