Fotovoltaico a Narbolia, Corte europea contro la sentenza del Consiglio di Stato
Potrebbe essere il ricorso alla Corte di giustizia europea la prossima mossa dell'Adiconsum Sardegna, del Comitato S'arrieddu per Narbolia e di Italia Nostra, contro la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la regolarità delle procedure di autorizzazione dell'impianto fotovoltaico di Narbolia, il più grande d'Europa.
Lo hanno annunciato stamane a Oristano i dirigenti delle tre organizzazioni che hanno anche deciso di sensibilizzare ulteriormente le Procure di Cagliari e Oristano circa le presunte irregolarità nella conduzione dell'operazione, condotta dalla società Enervitabio Santa Reparata, che fa riferimento a potenti gruppi economici cinesi.
Sia i legali delle organizzazioni che le stesse hanno messo in rilievo come la sentenza dei giudici, che rispettano, sia stata sopratutto una decisione politica, legata alle scelte economiche del governo nazionale in atrio di sfruttamento delle energie verdi.
Giorgio Vargiu, presidente di Adiconsum Sardegna, Pietro Porcedda, referente del Comitato civico S'Arrieddu per Narbolia, e Graziano Bullegas, responsabile di Italia Nostra Sardegna, hanno ribadito che l'impianto di Narbolia è nato solo ai fini speculativi di sfruttamento di energia, ma non certo all'attività agricola, praticamente insistente.
La società non avrebbe neppure depositato i proprio bilanci alla Camera di commercio di Oristano.