Un paesaggio molto diverso da quello attuale: da Tharros alla foce del Tirso e fino alla laguna di Santa Giusta l’ambiente ha subito grandi modifiche sia a causa di fenomeni naturali sia per lo sviluppo di insediamenti umani.

Sono solo alcuni dei risultati della ricerca geo-archeologica ed ecologica sulla parte settentrionale del Golfo di Oristano, realizzata dalle università sarde e dal Cnr.

Di questo studio si parlerà sabato, alle 17.30, all’auditorium Sancti Antoni durante una conferenza in cui interverranno Giovanni De Falco, geologo marino e sedimentologo del Cnr, e Carla Del Vais, professoressa associata di archeologia fenicio punica all’ateneo di Cagliari.

La ricerca si è soffermata sull’evoluzione del territorio, soprattutto per le variazioni della linea di riva e all’idrografia, ma anche per i cambiamenti ambientali avvenuti nei millenni.

"La ricostruzione delle aree da Tharros alla laguna di Santa Giusta consente di capire molto anche sulle scelte insediative che hanno caratterizzato il territorio", ha spiegato Maurizio Casu, curatore di MuseoOristano.

L’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna ha sottolineato che "la conferenza sarà una occasione per approfondire temi legati del nostro territorio che va al di là delle mura cittadine e abbraccia l’intera area del Golfo".
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