Il caso della morte di Ignazio Manca inizia a essere più chiaro. E in attesa dei risultati definitivi degli accertamenti del Ris e della relazione conclusiva del medico legale, anche la procura conferma che non si sarebbe trattato di omicidio volontario, come ipotizzato inizialmente. 

Manca, che era stato trovato a Santa Giusta, in una pozza di sangue dal fratello Carmine (poi indagato per omicidio volontario e difeso dall’avvocato Simone Prevete) potrebbe essersi ferito con un pezzo di vetro urtando accidentalmente contro una porta a vetri della abitazione. Oppure potrebbe essere stato spinto contro la vetrata ma senza l’intenzione di uccidere. 

Le indagini intanto vanno avanti, ai primi di ottobre sono in programma altri accertamenti scientifici a Cagliari. 

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