È un piccolo esercito di circa 300 cani quello ospitato al canile di Silì, alle porte di Oristano. E adesso cerca una nuova sistemazione: la convenzione è scaduta, il servizio per il ricovero e la custodia dei randagi è in proroga per tutto agosto dopo che la gara d’appalto è andata deserta. A breve dunque si dovrà trovare una soluzione.

Nel canile, che sorge in località Oliveto-Busachi, sono ospitati complessivamente 363 cani, circa 280 sono stati affidati dal comune di Oristano (gli altri arrivano da altre amministrazioni convenzionate). Nonostante la microchippatura, sono numerosi gli animali che vagano o che vengono lasciati incustoditi e poi si perdono, pertanto "il servizio di custodia e ricovero dei cani randagi è fondamentale e non può certamente essere interrotto", sostiene l’assessore all’Ambiente Gianfranco Licheri.

La gara d’appalto che prevedeva il costo di 2,45 euro al giorno per ciascun cane però è andata deserta. Poco appetibile, come conferma Sandro Piras del canile di Silì. "I costi sono maggiori, per questo motivo nemmeno noi abbiamo partecipato alla gara". E per proseguire per un altro mese è stato chiesto al Comune il costo di 2,50 euro. Una richiesta subito accolta dagli uffici comunali perché "l'eventuale trasferimento dei circa 280 cani in un’altra struttura potrebbe nuocere al benessere degli animali anche in vista di un ulteriore spostamento nel canile aggiudicatario del nuovo appalto che dovrebbe partire dopo l’estate", recita il provvedimento firmato dalla dirigente Mariella Chergia.

L’assessore insiste sull’importanza delle adozioni, eppure pochi bussano in canile per adottare un 4 zampe: nel 2018 sono stati dati in adozione 16 cani, altri 15 sono stati affidati a privati senza passare dal canile; nei primi sei mesi di quest’anno le adozioni sono state 8 e gli affidamenti 6. Nei prossimi mesi partirà una nuova campagna di sensibilizzazione.
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