Prima il sindaco di Cabras, poi il prefetto di Oristano e ora i diportisti. Anche questi ultimi si sono rivolti al ministero dell'Ambiente per chiedere di poter utilizzare nuovamente le boe di stazionamento presenti all'interno della riserva, circa un centinaio.

La richiesta ora quindi è diventata di massa, con la speranza che dagli uffici romani arrivino risposte quanto prima, visto che la stagione estiva ormai è cominciata. I diportisti, gli stessi che domenica scorsa hanno organizzato una manifestazione in mare per dire no alla decisione presa dal ministero, e cioè il divieto di l’utilizzo delle boe poiché troppo vicine, hanno chiesto al sindaco di Cabras Andrea Abis di inoltrare la loro missiva a Roma con l'obiettivo di convincere agli addetti ai lavori di revisione le regole.

«Da oltre 20 anni queste boe hanno significato la grande e unica possibilità di esercitare un diritto diletto estivo da parte della grande massa di diportisti, con un'importante ricaduta positiva sull'economia del settore - si legge nel documento firmato da Nino Firinu e Paolo Vacca, i due portavoce dei diportisti - Si parla di 600 unità nautiche, a questi vanno sommati i familiari e gli amici a bordo ogni qual volta si esce per mare, raggiungendo un numero che si avvicina a 2 mila utenti. In questi 20 anni non si è registrato alcun incidente di tipo ambientale. Rendere oggi gli ormeggi inutilizzabili equivalenti, secondo i parametri della ragionevolezza, ad aver impiegato in modo gravoso e vano tutte le risorse pubbliche investite per ottimi fini sociali e rese oggi improvvisamente inutilizzabili». 

I diportisti chiedono al ministero di accettare la proposta avanzata dal Comune. E cioè di eliminare solo il 30% delle boe e non il settanta, questo alla luce di uno studio dettagliato fatto assieme alla capitaneria di porto. Il sindaco Andrea Abis: «Questa nuova missiva dimostra che chi vive il mare in barca ha capito la nostra battaglia, ma soprattutto i nostri margini di intervento. Del resto ciò che abbiamo proposto è stato studiato assieme alla capitaneria, in mare la massima autorità. Servono risposte subito». 

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