Sono già 1.500 le persone che hanno chiesto di salvare i ricci del Sinis, i pochi rimasti nel fondali dopo anni di razzie da parte dei pescatori.

Sta avendo un grosso successo la petizione on line promossa su Facebook, nella pagina del gruppo "Su Pallosu", per salvare il cosiddetto "oro spinoso".

Destinatari dell'iniziativa - dal titolo "Difendiamo i ricci di mare" - i ministeri dell'Ambiente, dell'Agricoltura e la Regione, che tra pochi giorni dovranno firmare il decreto per dare il via alla raccolta dei ricci nei mari dell'Isola. Non solo quindi guerre tra operatori di Cagliari e Oristano che da sempre si contendono le zone più ricche di esemplari, e cioè il Sinis.

I firmatari chiedono che la pesca possa essere esercitata solo nel proprio compartimento di residenza, il divieto di raccolta nelle aree marine, che non si consenta l'utilizzo delle bombole, l'incremento delle sanzioni, il ritiro della licenza per chi non rispetta le regole e l'intensificazione dei controlli.

La pagina di "Su Pallosu" è gestita da Andrea Atzori, residente della zona: "Sino ad oggi è stato sempre e solo uno scontro tra pescatori, Regione e Ministero. Per la prima volta i cittadini, i consumatori e la rete potranno finalmente esprimersi. Del resto i ricci sono di tutti".
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