Sarà una delle prime  problematiche che fra una settimana esatta il nuovo sindaco di Bosa dovrà affrontare. Da metà maggio è stato infatti sospeso il servizio dei parcheggi a pagamento, dopo che il responsabile del settore polizia municipale Giampiero Farinelli  ha di fatto  interrotto  la collaborazione con il consorzio The Park di Iglesias.

L’amministrazione  secondo quanto scritto nella determina si è avvalsa della clausola risolutiva «per il reiterato ritardo da parte del concessionario nel versamento del canone». Circostanze respinte dalla ditta, che ha avviato un contenzioso come conferma il consulente  Giancarlo Milia, definito  erroneamente  il gestore dell’azienda. «Non sono l'amministratore della ditta – precisa - in passato ero  un dipendente e poi per la stessa collaboro con alcune consulenze esterne».

Ed in questa veste  sottolinea come la società The Park «senza alcun preavviso, ha trovato lo scorso 15 maggio i parcometri “sigillati” e dunque inutilizzabili. Il Comune – evidenzia Milia - ha comunicato la risoluzione del contratto per il mancato pagamento dei canoni concessori solo in data 24 maggio  quando la The Park aveva già provveduto a estinguere ogni debito nei confronti del Comune secondo un piano di rientro comunicatogli in data 22 gennaio»

«La circostanza non è di poco conto – sottolinea Milia - considerato che la risoluzione del contratto è un atto e che esplica i suoi effetti solo quando perviene nella disponibilità del destinatario. L'azienda non riesce a comprendere questo comportamento, se si tiene conto  che due giorni prima di ricevere la comunicazione di avvenuta risoluzione del contratto, il proprio legale, l'avvocato Onorati, aveva comunicato via pec l'ultimo pagamento e dunque l'insussistenza di qualsiasi situazione debitoria».

La mancata riscossione dei parcheggi, secondo Milia, è un danno per l'amministrazione, così come per la The Park costretta a tenere fermi i propri dipendenti. «L'azienda – afferma Milia - spera che le incomprensioni verificatesi possano essere superate, ed è per questo che nella lettera del proprio legale aveva chiesto un incontro per chiarire la situazione. Detto incontro ad oggi è stato inspiegabilmente rifiutato e non se ne comprende la ragione, posto che il dialogo non può mai portare alcun danno».

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