Polemica in aula a Boroneddu per il rendiconto di gestione.

La capogruppo di minoranza Maria Giovanna Salaris ha chiesto conto di 5 liquidazioni avvenute di domenica, il 31 dicembre del 2023, senza che ci fosse un precedente impegno di spesa.

«Se una determina non è firmata come può essere liquidata? Qualcuno l’ha fatto il 31 dicembre e poi tutto è stato firmato digitalmente il 13 marzo del 2024. Qua si spendono soldi pubblici senza che ci sia un impegno di spesa».

Presentato anche un esposto mesi fa. «Abbiamo fatto una ricerca degli atti ed è saltato fuori che il creatore dei file era un certo Luca, vorremo sapere chi è», ha incalzato la Salaris invitando tutti a riflettere. «Sta mettendo la maggioranza in guardia da cosa? Sono informati di tutto», la replica del sindaco Angelo Mele. 

Sulle variazioni il sindaco ha chiarito che si è deciso di acquistare dei giochi per il parco con i 15 mila euro concessi tempo addietro dall’Unione dei Comuni del Guilcer e mai spesi e ora a rischio di perdita. Quindi Mele ha aggiunto: «L’Unione ci chiede circa 76 mila euro per somme non pagate».  Al centro del dibattito anche 27 mila euro per mancati versamenti erariali per i quali il Comune ha subito un pignoramento dall’Agenzia delle entrate. «Sono debiti non pagati dal 2015 ad oggi per fatti non attribuibili a questa Amministrazione. Con la variazione stiamo prevedendo 50 mila euro: non passa giorno in cui non arrivino richieste di pagamenti», ha detto Mele.

La Salaris ha chiesto inoltre se il Comune si fosse costituito in giudizio e la risposta è stata negativa. Ha inoltre aggiunto: «È stata chiesta la rottamazione? Avete verificato che tutto sia dovuto e che non siano cose già pagate?».

«Troppo facile fare debiti e poi lasciare che gli paghino gli altri», ha detto il sindaco. «Non eravamo soli», ha replicato la Salaris ricordando che con loro in amministrazione c’erano De Roma e Lostia, oggi in maggioranza.

In aula, inoltre, è di nuovo saltata fuori la questione del libretto postale intestato al Comune con 170mila euro. «Si sta dettagliando a che cosa si riferiscono, dopo si potranno iscrivere in bilancio», la risposta del ragioniere. «Quel conto non è stato aperto dall’Amministrazione Miscali», ha sostenuto la minoranza.

Polemica anche sulle variazioni portata in aula per circa 180 mila euro perché anch’essa non dettagliata.

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