Nessuna detenzione illegale di armi.

Il Tribunale di Oristano oggi ha assolto Rita Olivieri, vedova del veterinario di Silanus Giovanni Careddu, e Costantino Mallocci, cognato del medico stroncato alcuni anni fa da un infarto.

Con la sentenza della giudice Federica Fulgheri si è chiusa una vicenda particolare iniziata nell’autunno di cinque anni fa, quando a Silanus un uomo venne ucciso con un colpo di pistola. Scattarono subito le indagini e i carabinieri controllarono tutte le pistole detenute in paese.

Durante gli accertamenti capitarono anche a casa della famiglia del veterinario, morto improvvisamente pochi mesi prima mentre faceva jogging al parco. E in casa trovarono la pistola che Giovanni Careddu aveva regolarmente preso alcuni mesi prima, dopo aver ricevuto pesanti minacce. Di quell’arma però nessuno sapeva nulla in famiglia, il veterinario ne aveva parlato solo con il maresciallo dei carabinieri. Dopo la morte improvvisa del veterinario, fu lo stesso maresciallo a parlare della pistola con Rita Olivieri dicendole che era necessario registrarla di nuovo. Tra mille incombenze e il trasferimento del maresciallo, alla fine tutti si dimenticarono di quell’arma fino al giorno in cui bussarono i carabinieri impegnati nell’indagine sull’omicidio. Dagli accertamenti risultò che la matricola della pistola non era perfettamente leggibile e scattò la denuncia per detenzione illegale di armi.

A processo sono finiti la moglie del veterinario e il cognato, il primo ad arrivare la sera del malore di Careddu. Il legale dei due, l’avvocato Antonello Spada, ha ricostruito la vicenda dimostrando la totale estraneità ai fatti contestati. E alla fine è arrivata la piena assoluzione perché il fatto non sussiste.
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