Arborea, la variante al Pul fa discutere il consiglio comunale
La minoranza contesta il giorno e l'orario scelto dagli amministratori per la presentazione del documentoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
“Una scatola vuota”. Così i consiglieri della minoranza del Comune di Arborea, Luca Montisci, Marci Pinna e Giovanni Marras, definiscono la variante al Piano di Utilizzo del Litorale che verrà presentata domani dal Comune al teatro dei Salesiani.
“Convocare un incontro pubblico su un tema cruciale come il Piano di Utilizzo del Litorale alle 10:30 di mercoledì mattina equivale, nei fatti, a escludere gran parte della cittadinanza: lavoratori, genitori, studenti, anziani. Una scelta che non favorisce il confronto, ma lo limita. Non è partecipazione, è una formalità: un modo per poter dire che “l’incontro c’è stato”, scrivono in una nota i tre consiglieri. Secondo loro il Pul guarda tutti, non è un documento tecnico riservato agli addetti ai lavori, ma un piano che incide sulla vita quotidiana di residenti, operatori turistici, famiglie, giovani e anziani.
“Per questo, un solo appuntamento in un giorno feriale e in orario lavorativo non può bastare - dicono - Era necessario prevedere più occasioni di dialogo, distribuite in giorni e fasce orarie diverse, per garantire una vera inclusione e raccogliere contributi autentici dalla comunità”. Ma non solo. L'opposizione parla anche di contenuti: “Il Piano che viene presentato appare già superato. Il contesto turistico cambia rapidamente, le esigenze di accessibilità si evolvono, le sfide ambientali si intensificano. Arrivare nel 2025 con un documento elaborato anni fa significa rischiare di proporre soluzioni obsolete, parziali o non più adeguate - si legge nella nota - Tutto questo trasmette un messaggio chiaro: non si cerca un confronto reale, ma si adempie a un obbligo formale. La partecipazione si misura con la possibilità concreta di esserci, di ascoltare, di intervenire, di contribuire. Se davvero l’amministrazione intende rendere le spiagge più inclusive e accessibili, deve partire da un processo decisionale che lo sia altrettanto. Altrimenti – conclude l’opposizione - parlare di partecipazione è solo retorica. E la comunità, ancora una volta, resta fuori dalla porta”.