Una giornata di sport al femminile.

In campo sono scese le giovani calciatrici insieme alle mamme e alle collaboratrici dell’Ac Ales Academy: una sfida che, in occasione della Giornata internazionale della donna, ha voluto rilanciare un messaggio di parità e uguaglianza attraverso lo sport come ha ricordato il responsabile del settore giovanile Damiano Cadoni. 

«Le nostre donne si sono messe in gioco con il coraggio con cui affrontano ogni prova». E così approfittando dell’otto marzo si è voluto lasciare un piccolo segno. «Avendo diverse ragazze iscritte nella nostra Academy, pensiamo sia giusto fare capire quanto è importante essere sensibili verso le donne ma anche tra le stesse donne». 

Cadoni ha ricordato che «nello sport, ma nel calcio in particolare le donne sono sempre state un po’ emarginate, non hanno mai potuto praticarlo con serenità e spensieratezza a causa di tanti pregiudizi – spiega - Basti pensare che in alcuni Paesi è vietato anche semplicemente assistere ad una partita di calcio. Noi, invece, stiamo lavorando sodo per cercare di cambiare la mentalità e nella nostra Academy nel giro di poco tempo siamo riusciti a creare un bel giro di amicizie, con le nostre mamme e collaboratrici che, oltre a darci una grossa mano nelle attività quotidiane della società, si uniscono alle ragazze della scuola calcio diverse volte alla settimana per fare allenamenti ed attività fisica in genere».

Anche il dirigente dell’AC Ales Academy, Andrea Ledda ha sottolineato l’importanza delle donne e del loro rapporto con lo sport. «Per noi, come società - ha dichiarato  - è indispensabile il supporto delle nostre donne. Il rapporto tra il mondo femminile e lo sport è sempre stato caratterizzato da pregiudizi e stereotipi, da limiti che sembravano invalicabili. Fortunatamente col passare del tempo alcuni di questi tabù cominciano a cadere, ma la strada da fare per poter parlare di pari dignità e diritti per lo sport femminile è ancora lunga. Le nostre donne si sono messe in gioco dimostrando il coraggio con cui affrontano ogni cosa, rendendo questa giornata, tra divertimento e agonismo, indimenticabile».

E proprio alcune di queste protagoniste hanno sottolineato che iniziative simili sono un esempio positivo di integrazione. Luisa e Sabina hanno ricordato che «l’Academy Ales è riuscita a creare un ambiente sereno, accogliendo bambine e ragazze che giocano con disinvoltura grazie al rispetto e al coinvolgimento di tutti». E anche chi non si era mai avvicinata al calcio, è soddisfatta, come ripete Doriana: «Uno sport nuovo, mia figlia è stata accolta con pazienza e affetto da tutti». 

© Riproduzione riservata