A breve il Guilcier perderà l’Hotel “Su Baione” situato  a due passi dal Nuraghe Losa, ma acquisirà una struttura di tipo sociale destinata ad ospitare la comunità alloggio - integrata e un centro diurno  per anziani.   

Già completato tutto l’iter tecnico con  il cambio di destinazione d'uso del caseggiato da parte dell’impresa sociale “La Quercia” (costituitasi nello scorso mese di dicembre), che sta acquisendo le richieste di Comuni,  Asl  e privati per l’avvio di una attività che, a regime, avrà la possibilità di accogliere una sessantina di persone.

A coordinare i servizi sarà  la stessa rappresentante legale Mariuccia Fadda, che ha una notevole esperienza  gestionale di strutture simili. «Stiamo realizzando un progetto accarezzato da tempo, ma ancora non avevamo trovato il luogo ideale - spiega Fadda -. Qui abbiamo invece tutti gli ambienti e spazi necessari per sviluppare le nostre idee di accoglienza e aggregazione, dove al primo posto viene la qualità dei servizi offerti ai pazienti e ai loro cari.  Una comunità aperta,  dove si respiri anche il senso della famiglia». E in dieci ettari di caseggiato, spazi all'aperto con tanto verde e ampi parcheggi, le possibilità  davvero non mancano. Ci sono una ampia hall, mensa, laboratori, palestra, piscina, ma soprattutto diverse zone di aggregazione e il bar.

«Offriamo - evidenzia Fadda - una risposta residenziale e diurna rivolta a persone autosufficienti e non autosufficienti, sviluppando dei servizi  individualizzati e adeguati ai singoli ospiti. A regime ne potremo ospitare 30 di comunità integrata, 16 di comunità alloggio e 20 a ciclo  diurno». Tante le figure professionali impiegate come infermieri, oss, fisioterapisti, educatori, psicologi, assistenti.

I servizi offerti  della comunità integrata sono l'assistenza continuativa, le prestazioni socio sanitarie e assistenziali, allo scopo di mantenere l'autonomia della persona, garantendo interventi mirati al superamento degli stati di emarginazione e  di esclusione sociale, favorendone la fruizione di tutte le strutture esistenti nel territorio sia ricreative che socializzanti.

La comunità alloggio è rivolta a  persone totalmente o parzialmente autosufficienti, le quali non intendono e non possono vivere autonomamente presso il proprio nucleo familiare,  coinvolgendole  nella vita comunitaria in costante scambio con i familiari. Il centro diurno non residenziale,  accoglie invece anche persone con disabilità medio grave di natura psichiatrica, anziani con patologie senili,  disabili che le  famiglie non hanno la possibilità di tenere per i pesanti carichi assistenziali.

«La famiglia – sottolinea Mariuccia Fadda – sarà  posta al centro dell'attenzione di tutti gli interventi e nella struttura troverà gli spazi autonomi per promuovere degli incontri e momenti conviviali, in occasioni di visite e ogni occasione che lo ritenesse necessario».

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