Oristano, morì schiacciata da "fustone"Chiamate davanti al Gup due società
Si tirano in ballo anche un'agenzia interinale e la ditta di detersivi per la tragedia sul lavoro che era costata la vita a Maria Cristina Allegretti, la 36enne oristanese morta schiacciata da un fustone di detersivo.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Finora davanti al Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Oristano sono stati chiamati con l'accusa di omicidio colposo Giuseppe e Nicola Melis, titolari della Comochi (ditta che gestisce diverse rivendite di detersivo alla spina Fior di bolle) e Umberto Quintavalle, responsabile della Quanta, l'agenzia interinale attraverso cui la ragazza aveva trovato lavoro.
Oggi gli avvocati di parte civile Antonio e Carlo Tola hanno chiesto al Giudice per le udienze preliminari l'autorizzazione a chiamare in causa non solo i titolari delle ditte ma anche le due società, responsabili civili. Il Gup si è riservato la decisione e ha rinviato l'udienza al 24 settembre.
LA TRAGEDIA - Era il 25 novembre di due anni fa, nel negozio di via Loffredo, si stavano ultimando le operazioni di scarico di un fustone da mille litri, ma all'improvviso il carico si capovolse travolgendo Maria Cristina Allegretti. Per la ragazza non c'era stato niente da fare, era morta schiacciata. Giuseppe e Nicola Melis sono difesi dall'avvocato Maurizio Barrella, Umberto Quintavalle da Marcello Sequi, mentre la famiglia Allegretti è tutelata dagli avvocati Antonio e Carlo Tola. Una collega di Maria Cristina Allegretti si è costituita parte civile con l'avvocato Giorgio Loi.
Valeria Pinna