Un'arringa lunga sei ore, che ha ricostruito le tappe fondamentali dei sette anni del processo sui cosiddetti "veleni di Quirra", per concludere con la richiesta di assoluzione degli gli otto comandanti del poligono militare di Perdasdefogu, alla sbarra a Lanusei con l'accusa di "omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri".

La Procura contesta agli imputati di non aver interdetto le aree militari dove si svolgevano brillamenti e lanci di missili e di non aver fornito dispositivi di protezione al personale.

Ad aprire l’arringa l’avvocato Andrea Chelo: "Il disastro ambientale nel poligono è insussistente, data la perizia ordinata dal gup che ha prodotto la relazione del super esperto Mariano Mariani che ha escluso il disastro ambientale. Ma ci sono anche numerosi accertamenti scientifici che lo sostengono, non ultima la Conferenza di servizi chiusa nel 2015. Questo significa che a Quirra non vi è inquinamento".

Il difensore si è soffermato poi sulla "inesistenza di pericolo radioattivo chimico che è stata contestata dalla pubblica accusa, in ragione del fatto che nulla è stato trovato, sia all'esito della perizia del professor Mariani che dalle relazioni delle consulenze delle difese in dibattimento. Quanto alla presenza del torio nella zona, non è stato trovato in misura superiore ad altre aree dove non si può dire che ci sia attività antropica e le quantità rinvenute nel corpo dei cadaveri riesumati sono in linea con la media della popolazione. Chiedo l'assoluzione degli imputati perché il fatto non sussiste o per non aver commesso il fatto e in subordine per la mancanza del dolo: mai dimostrato che quelle aree erano inquinate".

Il pm Biagio Mazzeo ha chiesto la condanna a 4 anni per i sei comandanti del poligono centrale e a tre per i due comandanti dell’area addestrativa militare che si affaccia sul mare, che devono rispondere solo del danneggiamento del fondale marino.

Oggi e venerdì le ultime arringhe, degli avvocati Francesco e Pierfrancesco Caput, Leonardo Filippi e Giandomenico Tenaglia.

(Unioneonline/L)

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