È stata costituita ufficialmente oggi, è composta da dodici persone e dalla Regione la "Fondazione Dna Ogliastra", che ha come obiettivo la tutela dei campioni di Dna dei donatori del territorio ogliastrino, considerato una 'blue zone' del mondo, per l'alta presenza di centenari.

Nel 2016 la società inglese Tiziana Life aveva acquistato all'asta, per una somma di circa 250mila euro, dei campioni di Dna di 13mila sardi, residenti in Ogliastra, che li avevano donati per ricerche sul particolare genoma dei sardi.

Da quel momento, però, l'associazione di cittadini per l'Identità Ogliastrina aveva intrapreso una lunga battaglia per chiedere la revoca del consenso informato e la restituzione di campioni e dati.

La magistratura ha disposto il sequestro del materiale e, dunque, per ora è tutto bloccato. I campioni in questione si trovano a Perdasdefogu, in Ogliastra, in uno scantinato dell'istituto Ipsia, di proprietà della Provincia, ma i dati potrebbero stati essere diffusi ovunque.

I dettagli dell'iniziativa sono stati illustrati stamane a Cagliari, in un incontro che si è svolto all'assessorato regionale della Sanità, da Flavio Cabitza, presidente dell'associazione per l'Identità Ogliastrina e, da oggi, responsabile anche della stessa Fondazione, dal direttore scientifico dell'associazione, Nicola Culeddu, e dal project manager di Insula, Massimo Masia.

Erano presenti anche gli assessori regionali alla Sanità, Mario Nieddu, agli Enti locali, Quirico Sanna, e ai Trasporti, Giorgio Todde.
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