«Prevediamo di costruire in tutto per 140 mila metri cubi, abbiamo settecento ettari ma ne utilizzeremo appena una quarantina». Parola di Claudio Toti, presidente della Sitas (società composta da Sansedoni col 43,14 per cento, famiglia Benetton col 24 per cento, famiglia Toffano col 21 e gruppo Toti con l'11,86) che ieri mattina, nel Palazzo Regio di Cagliari, ha presentato il complesso turistico “Capo Malfatano Resort”. Intorno, la contestazione degli ambientalisti e gli applausi di un gruppo di operai di Teulada.

IL PROGETTO Due alberghi di lusso con quattrocento stanze e trentasei ville in parte già autorizzate, il resto legato a una variante per trasferire volumetria da Capo Spartivento a Capo Teulada. «Si è parlato molto a sproposito, della nostra iniziativa», ha proseguito Toti, «che si distingue per la qualità, per la capacità di inserirsi con sensibilità nel territorio circostante. Il vecchio piano di lottizzazione prevedeva di edificare anche a Capo Spartivento, ma abbiamo rinunciato a quell'area di valore paesaggistico».

CONTESTAZIONI È proprio sull'impatto del complesso sulla costa, però, che per oltre due ore si sono accese le polemiche tra impresa (accompagnata dai progettisti Giovanni Da Pozzo e Marco Bay) e ambientalisti. Legambiente, Amici della terra e Italia nostra hanno sventolato in sala le fotografie del cantiere. La Sitas ha risposto con altre foto, scattate dal mare, per mostrare il basso impatto, ma soprattutto con un plastico che evidenzia l'intervento concluso, perfettamente assorbito dal territorio.

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FRANCESCO PINNA
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