C'è grande attesa per sapere quale sarà il futuro degli impianti di trattamento dei rifiuti di Tossilo. L'udienza in tribunale è fissata domani mattina nel tribunale di Oristano. C'è il rischio concreto che la Tossilo Spa, la società di capitali a partecipazione regionale, alla quale fa capo l'intera piattaforma dei rifiuti di Tossilo, venga dichiarata fallita.

Il giudice dovrà decidere se il programma di rientro dell'indebitamento, presentato dai legali della società è credibile. Nel caso contrario si procederà con la messa in liquidazione. Le conseguenze sarebbero disastrose, sia per gli operai, sia per l'intero territorio.

Il passivo della società, incaricata dalla Regione a gestire per i prossimi cinque anni il nuovo impianto di trattamento, in particolare il nuovo termovalorizzatore, ammonta a circa 7 milioni di euro. Il piano di risanamento presentato dai legali della Tossilo Spa ai giudici del tribunale di Oristano è l'analisi concreta dell'attuale situazione di crisi in cui versa la società e l'individuazione delle azioni necessarie per il suo superamento.

L'obiettivo, qualora il giudice accettasse il piano di risanamento, è di riportare la società in condizioni di durevole equilibrio economico, patrimoniale e finanziario, attraverso l'avvio del nuovo impianto di termovalorizzazione (previsto entro l'anno), che dovrà trattare circa 61 mila tonnellate annue di rifiuti, il recupero di parte del deficit attraverso la tariffa di gestione dell'attività di smaltimento dei rifiuti e anche eventuali interventi da parte dei soci, quindi della Regione, che detiene la maggioranza, col 98,80% e i 13 comuni del Marghine, col 1,20%.

È quindi compito del nuovo consiglio di amministrazione, nominato ieri (Mario Zacchino presidente, l'avvocato Antonella Concas e l'esperto di controllo di gestione, Albino Sivero). Un rinnovo totale che sta creando non poche polemiche, soprattutto da parte del presidente uscente, Antonio Delitala, che non ha gradito quello che lui definisce un colpo di mano. La parola al giudice.    

© Riproduzione riservata